Band giovane che si muove tra le sperimentazioni più bizzarre, gli Hockey nascono come gruppo da consolle dietro al quale i ragazzi si cimentano in fantasiose rivisitazioni da dj apripista. Con "Mind Chaos" proseguono sulla linea della ricerca del sound ideale, toccando un pò tutti i generi inclusa la dance e l'unplugged.
Il titolo stesso richiama una "confusione mentale" che il gruppo spera di esaltare con la proposta di brani talmente complessi e ricchi di diversi stili tutti concentrati in uno.
Peccato che però rimane confusione mentale nel vero senso del termine. Un piccolo escamotage di marketing non basta per tenere nascosta la sintesi di questo lavoro: poca effettiva sperimentazione, sonorità non originali, suoni piuttosto primordiali, la voce del singer scialba, testi non interessanti.
Per quanto si sforzino di realizzare delle tracks intense, sensibili e lontane da quello che il mercato propone del genere, il tentativo è ben lontano da poter produrre dei risultati almeno apprezzabili. Sicuramente lavorare anche solo su due aspetti, tralasciando tutto il resto, avrebbe reso "Mind Chaos" sufficentemente accettabile, ma un frontman con una voce che si imprime in lontananza e l'eco delle vecchie musiche dei primi giochi da computer proprio non possono passare.
Non è un disco da prendere in considerazione anche se credo che il nostro mercato faccia di suo una discreta selezione per questo genere di musica, destinata ad un orecchio molto attento soprattutto nei giovanissimi.
Migliore e peggior brano indefinibili.
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